E’ la fatica di sostenere il peso della vita. Il dolore lombare rappresenta un gemito, a volte un grido, di una parte di noi che non ce la fa più a sostenere o sopportare qualcosa.

E’ importante ricordare che il dolore non va eliminato semplicemente con i farmaci. L’intervento principale sta infatti nel modificare qualcosa nelle proprie abitudini.

La lombalgia è una sintomatologia dolorosa localizzata alla parte bassa della schiena, sopra i glutei. A seconda dell’intensità, ci possono essere difficoltà di movimento della parte inferiore della colonna, impossibilità a piegarsi in avanti e, soprattutto, una contrattura dolorosa dei muscoli che scorrono lungo la colonna lombare. Perlopiù è dovuta a movimenti e posture scorrette, traumi muscolari, artrosi delle vertebre lombari e discopatia.

Secondo un’interpretazione psicosomatica, invece, che cosa vuol dire? E’ la fatica di sostenere il peso della vita. Difatti, il dolore lombare rappresenta un gemito, a volte un grido, di una parte di noi che non ce la fa più a sostenere o sopportare qualcosa. Per esempio, un lavoro troppo pesante, una situazione problematica di tipo esistenziale, familiare o lavorativa a cui non ci si sottrae, di solito per un rigido senso del dovere o per un’incapacità di dire di no.

Questo sottoporsi a sforzi eccessivi si associa spesso a una scarsa conoscenza dei propri limiti e ad un abuso delle proprie risorse: vi è una percezione alterata delle proprie forze, un atteggiamento forzato al sacrificio basato anche su un senso del dovere eccessivo. La discopatia consegue proprio a un periodo di rigida e a volte testarda sopportazione di eventi affrontati senza alcuna elasticità: il disco “schiacciato” (degenerazione discale) o che esce dalla sua sede (ernia) esprime, infatti, la difficoltà a usare la flessibilità e l’adattamento. In genere, questo atteggiamento va a scapito del piacere: la vita erotica viene trascurata e la libido si sblocca nelle radici nervose deputate alla sessualità, che escono in parte proprio dalle ultime vertebre lombari.

Altre volte, alla base del “colpo della strega” è presente una visione moralistica dell’eros, di cui si temono le fantasie e le pulsioni, per cui si cerca di difendersi con la contrattura dei muscoli lombari.

E’ importante ricordare che il dolore non va eliminato semplicemente con i farmaci. L’intervento principale sta infatti nel modificare qualcosa nelle proprie abitudini. Ebbene, la lombalgia chiede di fermarsi o quantomeno di rallentare, nei ritmi oppure nei modi, in uno o più ambiti del vivere. Occorre assecondare tale suggerimento, individuando che cosa ci sta sovraccaricando negli ultimi tempi e a che cosa vorremmo intimamente sottrarci.

Vanno inoltre ritrovati il rispetto e la complicità con se stessi, che nascono dalla conoscenza reale dei propri limiti e risorse. Ed è necessario familiarizzare con azioni piacevoli, lontane dall’utilità e dalla produttività sociale e familiare. Svago e piacere devono far parte della propria vita ed anche l’eros deve potersi esprimere senza eccessivi moralismi e censure. 

BIBLIOGRAFIA
Dizionario di Medicina Psicosomatica. Edizioni Riza S.p.A. 2012.

Articolo pubblicato su Il Mattino di Foggia.