La funzione dei sogni è quella di curarci: sono il farmaco dell’anima, vengono per guarirci e vengono da quella parte di noi nella quale i ragionamenti non servono a nulla.

Ogni giorno in studio ascolto racconti di disagi, ansie, paure, tristezze profonde e angosce. Quando tutto sembra perso, quando sembra che il paziente sia smarrito nella sofferenza, quando sembra che non ci siano altre parole da dire, quasi sempre, arriva un sogno.

Molti ritengono che la maggior parte dei sogni sia del tutto casuale e che non valga la pena di perderci tempo. Ma non è così. Anzi. La trasformazione e la guarigione del paziente spesso sono precedute e annunciate da sogni che cambiano la sua vita. Sogni, cioè, che modificano la mentalità e il modo di vedere il mondo. Di certi sogni non possiamo così fare a meno. La funzione dei sogni è proprio quella di curarci: sono il farmaco dell’anima, vengono per guarirci e vengono da quella parte di noi nella quale i ragionamenti non servono a nulla.

Ma cosa sono esattamente i sogni e perché sogniamo? I sogni vengono dalle energie primordiali del cervello e sono il vero sapere che possediamo. Spazio e tempo si perdono e la logica diminuisce per cedere il posto a un’infinita libertà espressiva, grazie alla quale il sogno diventa un’opera creativa. Immagini che vengono da un lontano passato, simboli, scene significative, personaggi mitici, animali fantastici o incontri importanti di cui avevamo perso il ricordo, vanno così a toccare corde profonde, capaci di smuovere emozioni sepolte, magari di inquietarci e di farci vedere la nostra vita da una prospettiva totalmente diversa.

Nell’antichità, specialmente nella cultura greca e in quella romana, i sogni erano considerati come messaggi inviati all’uomo dal mondo soprannaturale, per avvertirlo di determinati eventi. Nel corso dei secoli questo modo di vedere i sogni ha lasciato tracce nella cultura popolare tant’è che ancora oggi essi vengono letti come premonizioni di quello che potrà avvenire.

Affinchè possa svolgere pienamente la sua funzione curativa e rigenerante, è però importante lasciare che il sogno si depositi dentro di noi al di là di ogni giudizio e interpretazione. Il sogno è un vero compagno di viaggio, l’amico più sicuro e di cui ci possiamo fidare. Sicchè è nei momenti più importanti della nostra vita che, immancabilmente, viene a indicarci la strada: la strada giusta per vivere un’esistenza più vera, che corrisponda ai nostri talenti personali e alle nostre inclinazioni. Le immagini oniriche, infatti, ci dicono chi siamo e cosa vogliamo per davvero. Sono voci interne, bisogna saperle ascoltare.

Il primo ad occuparsi dell’affascinante mondo dei sogni nel campo della psicologia è stato Sigmund Freud. Per il fondatore della psicoanalisi i sogni rappresentano l’espressione di desideri rimossi, un modo inconscio per esprimere le nostre pulsioni sessuali e aggressive, censurate dalla coscienza perché ritenute moralmente pericolose. Egli fu il primo ad utilizzare le immagini oniriche come strumento terapeutico e nel 1899 diede alle stampe il libro intitolato “L’interpretazione dei sogni”. Questo testo segnò una svolta decisiva nella visione del mondo onirico. 

BIBLIOGRAFIA
Chiara Marazzina. Il linguaggio dei sogni. Edizioni Riza S.p.A. 2013.

Articolo pubblicato su Il Mattino di Foggia.